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UN PUNTO DI VISTA DIFFERENTE PER L’ANALISI DEI PROBLEMI: IL PENDOLO INVERTITO

I miei articoli sono sempre frutto di esperienze vissute nella quotidiana pratica lavorativa dove mi trovo ad affrontare problemi e richieste tra le più disparate, anche di non mia pertinenza professionale. Quando questo accade, non essendo io tuttologo,rimando sempre alla figura medica di competenza ma se posso cerco di far riflettere o dare spunti su cui riflettere circa la problematica sollevata.

Ieri accade che una persona lamentava giramenti di testa e dolore cervicale. E grazie al piffero chi non ne ha???

Quando capitano problemi come questi poter fare diagnosi, oltre che sempre sbagliato perchè non di mia competenza lo ripeto, è assolutamente difficile per totale mancanza di informazioni. Cioè in parole povere può essere tutto o niente, non lo so!

Una cosa però che uso tantissimo è: IL PENDOLO INVERTITO.

Metto la cartina geografica e con un pendolo al quarzo misto a platino, forgiato dal fuoco a 3653 gradi vicino al sole cerco di individuare il problema…………………….

Ovviamente è una cagata!

Nessuno strumento, semplici osservazioni.

Il nostro corpo è alla perenne ricerca di un equilibrio, non è mai in statica completa ma sempre il leggero movimento. Quello che viene definito sistema tonico posturale altro non è che un complesso sistema di informatori che il nostro organismo usa per recepire informazioni interne ed esterne e che gli permettono di adattarsi continuamente e mentenere un EQUILIBRIO. Ovviamente i canali da cui reperire informazioni sono tanti e differenti tra loro.

Se tutto è in fisiologia e quindi funziona correttamente, osservando una persona ferma ad occhi aperti in posizione anatomica dovrete scorgere una leggera oscillazione, come un pendolo appunto, di circa 3 gradi.

In realtà non è detto che sia cosi, che vada tutto bene,nemmeno in questo caso. E perchè? Abbiamo detto prima che il nostro corpo usa tutta una serie di informatori che inviano segnali dall’esterno per far si che il nostro corpo assolva alla sua funzione principe ovvero mantenersi in piedi in equilibrio per molto tempo senza alcuna o poca fatica. Bene, detto questo è possibile, e in realtà quasi sempre accade, che uno di questi recettori sia difettoso, abbia un problema, e che sia però compensato da un’altro canale di ingresso.

Mi spiego meglio.

Immaginate di avere un problema ai denti, ( ma che io non ne sia a conoscenza) Bene, Vi mettete in piedi,fate il pendolo e tac nessun problema: oscillazione perfetta. Poi vi chiedo aprire la bocca. Le oscillazioni aumentano. Poi vi chiedo di chiudere anche gli occhi. Magia, oscillate che manco un terremoto dell’8 grado saprebbe fare di meglio. Cosa è accaduto? Semplice, abbiamo evidenziato un problema ai denti, probabilmente compensato dagli occhi!! Magicabula sono un magooooooooooooooo!!! No manco per niente…

Non appena ho eliminato l’elemento di rinforzo ovvero la vista, si è evidenziato l’elemento di disturbo avvero l’articolazione temporo mandibolare. Questo può valere per tutti gli altri informatori!

Ora abbiamo un elemento in più. E’ vero che aveva problemi ai denti questo soggetto? Chiedamoglielo!

Risposta: ” Si è vero e non lo avevo mai curato”.

Guarda caso porta anche gli occhiali. La sua vista si sta sforzando tantissimo per sopperire alla problematica mandibolare!

I giramenti di testa e i dolori cervicali dipendono da questo?? Ancora non lo sappiamo, ma abbiamo sicuramente un elemento in più su cui lavorare e quantomeno sapremo indirizzarlo da uno specialista per risolvere il suo problema e vedere se la sintomatologia migliora.

Ora tutti al pendolo!!

LA FLESSIBILITA’ METABOLICA SPIEGATA ALLA NONNA

Il titolo è imbarazzante lo so ma come ho più volte scritto, questo è il mio CARO DIARIO e voglio che tale rimanga. Quindi ve lo dico subito, se siete dei sapientino, dei Nerd fissati con numeri,calcoli che spaccano il centesimo o topi da laboratorio questo articolo non fa per voi. Se invece siete alle prese con un corpo che non va nella direzione che vorreste, allora potete continuare a leggere.

Tenterò ( vi prego di scusarmi e di correggermi se leggendo noterete imprecisioni) di spiegare che cosa è e che cosa significa flessibilità metabolica come se dovessi spiegarla a mia nonna. Sapete nei vari blog, siti e nelle pagine dei vari professionisti del settore fitness,salute,allenamento e nutrizione, leggo spesso bellissimi articoli ma scritti con una complessità tale che molte volte rimangono elitari, quasi come si avvertisse la paura di far diventare popolari concetti importantissimi per il mantenimento di un buono stato di salute. Ecco, io voglio uscire da questo schema, ritornare tra la gente e vedere se ho qualcosa da dire e soprattutto se a qualcuno possa interessare.

Vi ho già annoiato lo so, tantè che la nonna a cui devo spiegare la flessibilità metabolica si è forse addormentata!

Nonnaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! Sveglia!!!

Bene, dicevo, immaginiamo il nostro corpo come una macchina, una macchina futuristica con due serbatoi dal quale attingere il carburante per compiere la sua funzione,ovvero permetterci il movimento. Questi due serbatoi non sono grandi uguali ne hanno la stessa miscela al loro interno. Ne abbiamo uno grande riempito con i grassi e ne abbiamo uno più piccolo riempito con gli zuccheri ( di deposito quindi detto glicogeno). La nostra automobile viaggiando per 24 ore utilizzerà entrambe le miscele di carburante, quindi attingerà da entrambi i serbatoi ma in proporzioni diverse. Se durante la nostra giornata viaggiamo a velocità costante e bassa, il carburante verrà preso preferibilmente dal serbatoio con i grassi, ma nel momento in cui accelleriamo inizieremo ad attingere sempre piu dal serbatoio con gli zuccheri e in proporzione sempre meno da quello dei grassi. E più accelleriamo piu il carburante verrà fornito dagli zuccheri. Viceversa a macchina quasi spenta, il carburante sarà quasi esclusivamente fornito dai grassi e poco o pochissimo dagli zuccheri.

E figo, fin qui. Quindi cos’è la flessibilità metabolica? E’ la capacità della nostra macchina di attingere da serbatoi diversi con carburanti diversi a seconda di quanto veloce andiamo per strada!! Vai veloce?? Zucchero! Rallenti e vai piano? Grassi! Quindi si avete indovinato, se lo trasportiamo al corpo umano, di notte o quando state seduti in ufficio state consumando grassi, quando vi allenate ( specie se ad alta intensità) consumate zuccheri! Ok,allora se voglio dimagrire, devo dormire!!! Wowowowo. Bhe non proprio, ricordatevi sempre che il serbatoio che vi manda avanti l’automobile quello è, ha quella capacità li,circoscritta a quel totale di litri. Se consumate tanto dal serbatoio dei grassi durante la vostra ora di allenamento, per le restanti 23 dovrete attingere al serbatoio dei carboidrati!! E se invece provate a fare il contrario? Se provate ad attingere tanto dagli zuccheri durante la vostra ora di allenamento? Eh allora dovrete poi attingere tanto dal serbatoio dei grassi per le restanti 23 ore!! Ora io in matematica avevo 4 ma  23 a casa mia ( e pure a casa vostra) è più di 1.  Lascio a voi le ovvie conlusioni.

Ok e questo funziona per chi ha un corpo con una buona FLESSIBILITA’ METABOLICA.

E se dovesse essere alterata? Cosa succede? Succede che il vostro corpo utilizza per la maggior parte del tempo zuccheri,risparmiando grassi e ve ne accorgete empiricamente se dopo 2 ore da un pasto avete nuovamente cali di energie,fame,voglia di carboidrati. La vostra automobile non è in grado di usare i due serbatoi, ma ne risparmia sempre uno ( grassi) usando costantemente l’altro zuccheri, segnalando continuamente spia rossa, quindi bisogno di rifornimento.

Il discorso ovviamente sarebbe molto più vasto e complesso di cosi, anzi mi scuso se ho banalizzato e semplificato troppo, se volete saperne di più…….vi rimando ai link dei professoronidamillelaureeesupercalifragilistichespiralitoso de sti cazzi che trovate sul web.