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Donne e glutei, un esercizio dell’atletica rivisto in campo estetico.

Inizio con una premessa grande come una casa

” NON HO STUDI SCIENTIFICI A SUPPORTO DELLA MIA TESI, SOLO DATI OTTENUTI DA PROVE PRATICHE”

Detto questo potete smettere di leggere oppure andare oltre e poi mandarmi a cagare.

Focus glutei.

Gruppo muscolare simbolo della donna, tanto amato dall’universo maschile.

Da Preparatore mi trovo spesso a dover fronteggiare questa richiesta ” Voglio il gluteo sodo”.

Ora seppur ciò non voglia dir nulla in senso pratico, e seppur la tonificazione o ipertrofia che dir si voglia dipende da innumerevoli fattori sia alimentari si allenanti cerchiamo di trovare il bandolo della matassa, proponendo per esempio un esercizio che secondo me è ottimale per l’attivazione del quadrante inferiore del grande gluteo. La proposta nasce dall’osservazione in campo di preparazione atletica. Quali atlete hanno tra i culi più belli in ambito di competizioni olimpiche?  Le centometriste senza dubbio! Bene osserviamo il loro gesto.

La partenza dai blocchi e i primi due o tre passi.

Tali atlete sono caratterizzate da glutei imponenti e molto muscolari.

Senza dubbio nella loro routine giornaliera ci saranno allenamenti con i sovraccarichi, e siccome in campo di preparazione atletica l’estetica non conta nulla, è logico pensare che il loro lavoro sia sport specifico. Risultato di questo allenamento? Ipertrofia e forza del gluteo perchè per la partenza e per il gesto serve quell’adattamento muscolare!

Ora se vado ad analizzare i primi movimenti noto come il busto sia molto basso e langolo tra coscia e gamba cosi come quello tra busto e anca sia molto chiuso cosi da togliere in realtà nella primissa parte del movimento il lavoro al quadricipite e darlo al gluteo. (In realtà nei 100 metri la posizione dei piedi rialzata sui blocchi questo lo evita ma supponiamo per la mia tesi che il piede sia ben piantato a terra)  E se prendessimo questo risultato estetico isolandolo dalla performance sportiva? Che gesto ne risulterebbe? Bene con il supporto di EMG elaborati nel centro di Ricerca del noto preparatore A.D.V si è visto che producendo un affondo con apertura delle gambe enfatizzata, busto flesso in avanti in modo tale che l’anca si chiuda, la punta del ginocchio della gamba in avanti che superi abbondantemente il piede,il quads non si pappa gran parte del lavoro ma lo lascia al gluteo ( quadrante inferiore). La spinta per il passo successivo non dovrà essere diretta verso l’alto ma in lungo, esattamente come accade nei 100 metri piani.

Ricordo che si tratta di una mia congettura logica dettata dall’osservazione e dall’esperienza sul campo, ma i dolori ai glutei delle mie ragazze mi danno modo di pensare che possa essere una buona idea.

Provate e fatemi sapere