Il Caffè, la bevanda più amata dagli italiani
Per molti, il caffè non rappresenta una semplice consuetudine, ma un momento di profondo piacere; per questo motivo, quando i medici lo impongono, è così difficile rinunciare all’amata tazzina.
“Ci vorrebbe un buon caffè” è una frase semplice, ma talmente comune da riassumere in poche parole il profondo rapporto che ci lega ad esso. Questo legame, che da millenni intercorre tra l’uomo e varie sostanze stimolanti, come alcol, foglie di coca, tabacco e caffeina, non è dunque casuale. Proprio la caffeina è chiamata in causa nella genesi della moltitudine di effetti, in parte positivi ed in parte negativi, associata al consumo di caffè.
Infine, con l’uso abituale si stabilisce una certa tolleranza nei confronti del caffè. Ciò spiega come mai, nei soggetti che fanno scarso uso di questa bevanda, l’assunzione di 200-250 mg di caffeina sia spesso sufficiente per scatenare disturbi come insonnia, cefalea, ansia, irritabilità e vampate di calore.
Effetti della caffeina A DOSI MODERATE (4mg/kg al giorno)
- Stimola la secrezione gastrica, salivare e biliare; ha quindi un effetto blandamente digestivo.
- A piccole dosi rallenta la frequenza cardiaca, provoca dilatazione coronarica e broncodilatazione; può migliorare condizioni allergiche ed asmatiche.
- Migliora l’attività psicomotoria, le prestazioni atletiche, l’umore e la resistenza al sonno e alla fatica.
- Utile coadiuvante nella terapia dell’obesità (effetto anoressizzante e termogeno); blande proprietà diuretiche.
- Specie se presa a digiuno, può causare bruciori ed acidità di stomaco, esofagite e reflusso gastroesofageo.
- Può causare tachicardia, ipertensione e aritmie.
- Ha effetto ansiogeno e provoca tremori, insonnia ed eccitabilità.
- Riducendo l’assorbimento di calcio e ferro, favorisce la comparsa di osteoporosi e quadri anemici.
- ulcera peptica
- dispepsia
- gastriti ipersecretive
- malattia da reflusso
- ipercolesterolemia
- cardiopatia ischemica
- ipertensione arteriosa e aritmie cardiache
- abuso di alcol, fumo o altre sostanze psicoattive
- gravidanza (non più di due tazzine al giorno)
- mastopatia fibrocistica
Alcune Curiosità:
La dose letale di caffeina per l’uomo è di circa 100 grammi; nonostante simili dosaggi siano praticamente impossibili da raggiungere nell’immediato, un’iperassunzione cronica di caffè si associa agli effetti collaterali sopradescritti.
- una tazzina di caffè amaro contiene circa 2 calorie;
- una tazzina di caffè amaro macchiato con latte ne contiene 10;
- un caffè con un cucchiaino di zucchero apporta circa 20 calorie;
- il contenuto in caffeina del caffè varia in base ai metodi di preparazione (è inferiore nel solubile, intermedio nell’espresso, elevato nella moka tradizionale e massimo nel caffè non filtrato o ottenuto con percolazione gravimetrica (napoletana);
- il contenuto in caffeina del caffè varia in base alla qualità della materia prima (tra le specie più conosciute è minimo nella Coffea humboltiana, intermedio nella Coffea arabica e massimo nella Coffea robusta);
- un atleta risulta positivo ai controlli antidoping quando la concentrazione di caffeina nelle sue urine supera i 0.012 mg/ml Emoticon smile 12 mcg/ml). Non é facile stabilire con esattezza quale sia la dose di assunzione in grado di far superare tale soglia. In genere si consiglia di non assumere più di 6-8 tazzine di caffè espresso o due tre tazze di caffè tradizionale, nelle tre ore precedenti la competizione.