CORPO E MENTE, MENTE E CORPO
Da una parte i sostenitori del bianco
Da una parte i sostenitori del nero
Da una parte cioè la fazione del conteggio calorico e dei macros come unica via
Da una parte la fazione delle calorie non contano, non siamo delle bombe calorimetriche.
Una mia personale visione delle cose
Da qualche anno una delle mie passioni e la PNEI ma ancora più in generale, tutto lo studio delle relazioni tra la mente e il corpo. Ovviamente non posso definirmi un esperto ci mancherebbe ma un semplice appassionato.
La capacità che il nostro cervello ha di instaurare e modulare dei network è quanto mai complesso e affascinante.
Se dovessi rifare questa passione al mio campo di azione le cose sarebbero e potrebbero essere davvero sorprendenti.
L’alimentazione è di fatto un COMPORTAMENTO.
Si esattamente, un complesso di azioni modulate e dirette da aree diverse del nostro cervello le quali a loro volta operano a seconda degli stimoli che giungono dall’interno e dall’esterno.
Un’esempio
Prendete l’obesità giovanile.
I dati sono allarmanti lo sappiamo. Perché un individuo di 5 anni il cui organismo saprebbe perfettamente modulare le richieste energetiche in risposta a quelle in uscita, diventa obeso? La genetica? Bhe diciamo che la spiegazione non regge. Il perché per quanto affascinante, sarebbe complicato da sviscerare e ci porterebbe fuori tema.
L’AMBIENTE DOVE VIVONO SEMBRA ESSERE IL FATTORE DECISAMENTE PIU’ IMPORTANTE.
Qualità del cibo, quantità del cibi, facilità di reperimento e disponibilità e ultimo ma non per importanza l’ambiente e i modelli familiari e sociali dove essi vivono. Più un bambino cresce più diventa sensibile al mondo esterno. Ecco quindi che se fino a 2-3 anni i meccanismi di controllo della fame e della sazietà funzionano a meraviglia già all’età di 4-5 anni il comportamento alimentare dei genitori, la televisione, le mode, la disponibilità del cibo iniziano a fare danni.
C’è ad esempio una grossa relazione tra obesità delle madri e obesità dei figli, cosi come tra modalità del consumo del pasto e obesità dei figlio. Se dovessimo parlare di prevenzione e terapia diremmo che la chiave per porre fine a questa tendenza è quella di far nascere modelli familiari e sociali che valorizzino la consapevolezza di sé, l’amore per il proprio corpo e per il proprio benessere psico-fisico.
Capiamo bene quindi che le Kcal totali contano, perché alla fine dei conti è da loro che dipende biochimicamente l’aumento della massa adiposa, ma il fatto di ingerirne di più è dettato a monte da altri fattori.
Ed è tutto li il nodo.
Non si tratta, e non si può trattare solo di ridurre le kcal in entrata. La fazione del bianco lo deve capire. Si tratta di cambiare l’ambiente in cui si vive. Utopia? Si forse ma se voi avete idee migliori….. Oppure potrete continuare a veder fallire miseramente le vostre terapie dietetiche se non supportate da sostegni psicologici familiari.
LA MENTE CI GOVERNA.
Altro esempio.
Scrivevo qualche tempo fa di come il sistema immunitario sia avido di Kcal, e di come in presenza di stati infiammatori cronici ogni calcolo calorico semplicistico non generi gli effetti sperati sulla composizione corporea. Ma cosa centra con la mente?
La serotonina ( https://www.peruginimarco.it/serotonina-stress-e-carboidrati/ ) è prodotta per il 95% nell’intestino. Basterebbe già dire questo. Il perché va ricercato nelle sue funzioni: inizio del riflesso della peristalsi, mantenimento del tono muscolare e in genere mantenimento e regolazione dell’attività digestiva. La serotonina ovviamente poi agisce anche a livello del cervello con segnali che possono essere positivi o negativi.
Bene,in caso di infiammazioni intestinali, si osserva proprio un aumento della sua produzione che va a saturare come ovvio i sistemi di riassorbimento e provoca desensibilizzazione dei suoi recettori ( come accade per ogni eccesso vedi leptina, insulina ecc..). Cosa causa? Blocco della peristalsi e costipazione. Non solo; l’infiammazione provoca un abbassamento della concentrazione di serotonina a livello cerebrale. ( ciò avviene perché aumenta la concentrazione e l’attività dell’enzima volto alla sua demolizione).
La conseguenza può essere una forte depressione. Vi chiedevate perché il gonfiore cronico o la comune quanto non-identificata sindrome dell’intestino irritabile vi rendesse nervosi,di cattivo umore o peggio depressi? Eccone una spiegazione. Ovviamente una persona avvertita dal suo cervello di un calo della serotonina di che cibi andrà alla ricerca?
Ancora la stretta relazione tra CORPO E MENTE ma a relazione inversa.
La MENTE CI GOVERNA
Come vedete è ovvio e deve essere chiaro a tutti che il fattore ultimo e dominante per la composizione corporea sia il bilancio calorico.
Non siamo bombe calorimetriche questo è vero, ma è pur vero che in quanto esseri biologici sottostiamo alla leggi universali della biochimica, fisiologia ecc. Quindi con buona pace delle due fazioni entrambe hanno ragione.
Ma il punto della questione, che poi è ciò che realmente rende complesso il tutto ( ed è forse questo il motivo della forza con cui sostengono la loro tesi i sostenitori delL’ “only macros”) non è quante kcal devo dare a Mario per farlo dimagrire.
La domanda dovrebbe essere. Perché Mario ha oggi quel bilancio calorico? Da cosa dipende l’assunzione energetica oggi di Mario? Chi è Mario e Dove vive? Quali relazioni e con che soggetti si interfaccia? Dove ha vissuto? In che epoca? Con che disponibilità economiche?
La risposta a queste domande svelerà il motivo per cui egli è cosi profondamente legato al cibo e a che tipologia di cibo e fornirà utili strumenti per la creazione di un percorso davvero utile al soggetto.