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ALCOL….SE LO CONOSCI,( FORSE) LO EVITI.

Gli effetti nocivi delle bevande alcoliche hanno un costo sociale elevatissimo e necessitano di trattamenti plurispecialistici. L’etanolo è una sostanza psicoattiva capace di indurre forte dipendenza in chi ne fa uso ed oggi nella nostra società gli effetti nocivi del suo consumo smodato ha un costo sociale elevatissimo.

Ad ogni modo in nutrizione ci si interessa dell’etanolo perché è una sostanza capace di fornire energia e di agire sull’assunzione e biodisponibilità di altri nutrienti.

L’etanolo è probabilmente il farmaco più utilizzato al mondo a scopo ricreazionale. Assunto oralmente,è assorbito dal tratto gastroenterico per diffusione e si distribuisce rapidamente a tutti gli organi. Il fegato e lo stomaco sono i siti dove avvengono la maggior parte dei processi metabolici che lo vedono trasformato in acetaldeide. L’aldeide prodotto è un composto molto tossico.

L’etanolo e i suoi prodotti hanno un’azione su pressoché tutte le strutture cellulari e costituiscono una causa importante di morbilità e mortalità.

L’etanolo è una tipica sostanza cheto genetica, perché dal suo metabolismo si possono ottenere corpi chetonici e acidi grassi, ma non glucosio. Non è un nutriente essenziale che può quindi essere tranquillamente omesso dalla dieta senza particolari effetti negativi!

LE BEVANDE ALCOLICHE

La Fermentazione di liquidi zuccherini da parte di alcuni microrganismi da luogo alla produzione di alcol etilico. Le bevande di questo tipo sono numerose e si possono ottenere da una molteplicità di sorgenti,accomunate dal possedere un elevato tenore glucidico. Cereali,patata,canna da zucchero e frutta. I microrganismi che producono etanolo non hanno la possibilità di ossidare l’alcol che, quindi per loro è un prodotto di rifiuto, ma può essere utilizzato aerobicamente dagli organismi che ne sono capaci. Il suo contenuto energetico è molto elevato, circa 7 Kcal / gr intermedio tra lipidi e glucidi. La distinzione tra bevande distillate e non distillate è importante perché il processo di distillazione porta all’arricchimento in alcol ma all’impoverimento in vitamine,minerali e altre sostanze, come polifenoli, che sono presenti nel prodotto di partenza e potenzialmente benefiche per l’organismo. D’altronde, il processo di distillazione può eliminare numerose sostanza nocive o sospette. Oltre ad acqua zucchero ed alcol le bevande di questo tipo contengono altri componenti minori, ancora oggi oggetto di studio per chiarirne le proprietà ed eventuali effetti. E’ possibile che alcuni sintomi del “giorno dopo”,come mal di testa ecc..siano loro imputabili e che per questo siano diversi da bevanda a bevanda. Alcune bevande possono contenere quantità più o meno elevate di ferro,carboidrati,oligoelementi e vitamine come niacina e tiamina. La birra è forse la bevanda più ricca in vitamine e proteine anche se bisognerebbe berne dai 15 ai 20 lt al di per soddisfare la richiesta proteica di un adulto. I vini ,specialmente i rossi contengono ferro e polifenoli e ciò ha fornito le basi per una rivalutazione di alcune bevande alcoliche. Questa tesi è avvalorata ogni giorno sempre più specie in Italia che è grande produttrice di ottimi vini e quindi una campagna antialcol potrebbe essere male accettata per ragioni economiche. Ribadisco il concetto però che nessuna bevanda è indispensabile e che il tentativo di scoprire un qualche effetto benefico derivante dal loro consumo non può coprire i danni prodotti dall’alcol. Ovviamente è necessario fare un distinguo tra consumo modesto e accettabile ed uno esagerato e non accettabile.

Tra le sostanze che dicevamo essere presenti in queste bevande rientrano anche i polifenoli del vino rosso contenuti principalmente nella buccia e nei semi. Queste sostanze sono contenute in gran quantità anche nei vegetali e non sembra probabile che il vino possa contribuire agli effetti benefici dei polifenoli in popolazioni che consumano diete ricche in vegetali, mentre potrebbero avere una loro importanza in popolazioni che per ragioni di clima o abitudini hanno minor accesso ai vegetali.

ASSORBIMENTO  E METABOLISMO

L’assorbimento dell’alcol è molto facile e rapido perché non ha bisogno di digestione ed è ben solubile sia nell’acqua sia nei solventi organici,attraversa molto bene le membrane biologiche, è assorbita per diffusione semplice e raggiunge il torrente circolatorio. La quantità che ne viene assorbita dipende unicamente dalla quantità ingerita. I problemi metabolici  legati alla sua assunzione insorgono quando tale quantità diventa massiccia. Una parte di essa può essere eliminato con urine,sudore e respiro ma il 90% o più della quantità assunta è degradata dal fegato. L’etanolo viene ossidato in due tappe successive: da alcol ad aldeide acetica e da aldeide acetica ad acido acetico.

La risposta all’etanolo coinvolge diversi organi e sistemi capaci di interagire con gli epatociti e inoltre l’esposizione continua può portare a patologie epatiche indipendenti dal metabolismo dell’alcol in se. Questi meccanismi complessi si traducono in cambiamenti dell’espressione genica a livello del fegato, il che conduce a danno epatico.

Una volta ingerito e metabolizzato l’alcol viene eliminato con una velocità di circa 6-10 g/ora. Dopo un assunzione di 0.6-0.9 g /kg di peso corporeo senza la presenza di cibo,l’eliminazione dell’etanolo è pari a circa 15 mg/dl di sangue all’ora. Ovviamente esistono molti fattori che possono influenzare la velocità riportata e la variabilità individuale la fa ancora da padrone.

L’ALCOL E’ UN FARMACO

La DOPAmina è il principale neurotrasmettitore coinvolto negli aspetti gradevoli del consumo di alcol, cosi come pure la serotonina ha il suo ruolo nel favorire l’abuso di alcol.

Gli aspetti più ovvi dell’intossicazione alcolica a livello del sistema nervoso centrale iniziano con modificazioni del comportamento ( allegria,alterazione del giudizio, perdita di inibizioni ecc). Gli effetti sono tutti dose dipendente fino ad arrivare alla morte per dosaggi superiori ai 300 mg su dL di sangue. Gli effetti farmacologici dell’alcol, che sono alla base del suo impiego come psicofarmaco sono prevalentemente di depressione del sistema nervoso, quindi gli effetti apparentemente stimolatori sono dovuti in realtà a inibizione di centri inibitori. L’alcol attiva il sistema nervoso simpatico e fa aumentare il rilascio di catecolammine e riduce il rilascio di vasopressina il che determina effetto diuretico che svanisce però in breve tempo.

Quindi per concludere questo nostro viaggio sul vasto e intricato mondo dell’alcol, di cosa è ,come funziona e quali effetti produce , cosa dire riguardo al suo consumo?

Come sempre…” in media stat virtus”!!

 

Fonte: LE BASI MOLECOLARI DELLA NUTRIZIONE di Giuseppe Arienti.