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ALCOL….SE LO CONOSCI,( FORSE) LO EVITI.

Gli effetti nocivi delle bevande alcoliche hanno un costo sociale elevatissimo e necessitano di trattamenti plurispecialistici. L’etanolo è una sostanza psicoattiva capace di indurre forte dipendenza in chi ne fa uso ed oggi nella nostra società gli effetti nocivi del suo consumo smodato ha un costo sociale elevatissimo.

Ad ogni modo in nutrizione ci si interessa dell’etanolo perché è una sostanza capace di fornire energia e di agire sull’assunzione e biodisponibilità di altri nutrienti.

L’etanolo è probabilmente il farmaco più utilizzato al mondo a scopo ricreazionale. Assunto oralmente,è assorbito dal tratto gastroenterico per diffusione e si distribuisce rapidamente a tutti gli organi. Il fegato e lo stomaco sono i siti dove avvengono la maggior parte dei processi metabolici che lo vedono trasformato in acetaldeide. L’aldeide prodotto è un composto molto tossico.

L’etanolo e i suoi prodotti hanno un’azione su pressoché tutte le strutture cellulari e costituiscono una causa importante di morbilità e mortalità.

L’etanolo è una tipica sostanza cheto genetica, perché dal suo metabolismo si possono ottenere corpi chetonici e acidi grassi, ma non glucosio. Non è un nutriente essenziale che può quindi essere tranquillamente omesso dalla dieta senza particolari effetti negativi!

LE BEVANDE ALCOLICHE

La Fermentazione di liquidi zuccherini da parte di alcuni microrganismi da luogo alla produzione di alcol etilico. Le bevande di questo tipo sono numerose e si possono ottenere da una molteplicità di sorgenti,accomunate dal possedere un elevato tenore glucidico. Cereali,patata,canna da zucchero e frutta. I microrganismi che producono etanolo non hanno la possibilità di ossidare l’alcol che, quindi per loro è un prodotto di rifiuto, ma può essere utilizzato aerobicamente dagli organismi che ne sono capaci. Il suo contenuto energetico è molto elevato, circa 7 Kcal / gr intermedio tra lipidi e glucidi. La distinzione tra bevande distillate e non distillate è importante perché il processo di distillazione porta all’arricchimento in alcol ma all’impoverimento in vitamine,minerali e altre sostanze, come polifenoli, che sono presenti nel prodotto di partenza e potenzialmente benefiche per l’organismo. D’altronde, il processo di distillazione può eliminare numerose sostanza nocive o sospette. Oltre ad acqua zucchero ed alcol le bevande di questo tipo contengono altri componenti minori, ancora oggi oggetto di studio per chiarirne le proprietà ed eventuali effetti. E’ possibile che alcuni sintomi del “giorno dopo”,come mal di testa ecc..siano loro imputabili e che per questo siano diversi da bevanda a bevanda. Alcune bevande possono contenere quantità più o meno elevate di ferro,carboidrati,oligoelementi e vitamine come niacina e tiamina. La birra è forse la bevanda più ricca in vitamine e proteine anche se bisognerebbe berne dai 15 ai 20 lt al di per soddisfare la richiesta proteica di un adulto. I vini ,specialmente i rossi contengono ferro e polifenoli e ciò ha fornito le basi per una rivalutazione di alcune bevande alcoliche. Questa tesi è avvalorata ogni giorno sempre più specie in Italia che è grande produttrice di ottimi vini e quindi una campagna antialcol potrebbe essere male accettata per ragioni economiche. Ribadisco il concetto però che nessuna bevanda è indispensabile e che il tentativo di scoprire un qualche effetto benefico derivante dal loro consumo non può coprire i danni prodotti dall’alcol. Ovviamente è necessario fare un distinguo tra consumo modesto e accettabile ed uno esagerato e non accettabile.

Tra le sostanze che dicevamo essere presenti in queste bevande rientrano anche i polifenoli del vino rosso contenuti principalmente nella buccia e nei semi. Queste sostanze sono contenute in gran quantità anche nei vegetali e non sembra probabile che il vino possa contribuire agli effetti benefici dei polifenoli in popolazioni che consumano diete ricche in vegetali, mentre potrebbero avere una loro importanza in popolazioni che per ragioni di clima o abitudini hanno minor accesso ai vegetali.

ASSORBIMENTO  E METABOLISMO

L’assorbimento dell’alcol è molto facile e rapido perché non ha bisogno di digestione ed è ben solubile sia nell’acqua sia nei solventi organici,attraversa molto bene le membrane biologiche, è assorbita per diffusione semplice e raggiunge il torrente circolatorio. La quantità che ne viene assorbita dipende unicamente dalla quantità ingerita. I problemi metabolici  legati alla sua assunzione insorgono quando tale quantità diventa massiccia. Una parte di essa può essere eliminato con urine,sudore e respiro ma il 90% o più della quantità assunta è degradata dal fegato. L’etanolo viene ossidato in due tappe successive: da alcol ad aldeide acetica e da aldeide acetica ad acido acetico.

La risposta all’etanolo coinvolge diversi organi e sistemi capaci di interagire con gli epatociti e inoltre l’esposizione continua può portare a patologie epatiche indipendenti dal metabolismo dell’alcol in se. Questi meccanismi complessi si traducono in cambiamenti dell’espressione genica a livello del fegato, il che conduce a danno epatico.

Una volta ingerito e metabolizzato l’alcol viene eliminato con una velocità di circa 6-10 g/ora. Dopo un assunzione di 0.6-0.9 g /kg di peso corporeo senza la presenza di cibo,l’eliminazione dell’etanolo è pari a circa 15 mg/dl di sangue all’ora. Ovviamente esistono molti fattori che possono influenzare la velocità riportata e la variabilità individuale la fa ancora da padrone.

L’ALCOL E’ UN FARMACO

La DOPAmina è il principale neurotrasmettitore coinvolto negli aspetti gradevoli del consumo di alcol, cosi come pure la serotonina ha il suo ruolo nel favorire l’abuso di alcol.

Gli aspetti più ovvi dell’intossicazione alcolica a livello del sistema nervoso centrale iniziano con modificazioni del comportamento ( allegria,alterazione del giudizio, perdita di inibizioni ecc). Gli effetti sono tutti dose dipendente fino ad arrivare alla morte per dosaggi superiori ai 300 mg su dL di sangue. Gli effetti farmacologici dell’alcol, che sono alla base del suo impiego come psicofarmaco sono prevalentemente di depressione del sistema nervoso, quindi gli effetti apparentemente stimolatori sono dovuti in realtà a inibizione di centri inibitori. L’alcol attiva il sistema nervoso simpatico e fa aumentare il rilascio di catecolammine e riduce il rilascio di vasopressina il che determina effetto diuretico che svanisce però in breve tempo.

Quindi per concludere questo nostro viaggio sul vasto e intricato mondo dell’alcol, di cosa è ,come funziona e quali effetti produce , cosa dire riguardo al suo consumo?

Come sempre…” in media stat virtus”!!

 

Fonte: LE BASI MOLECOLARI DELLA NUTRIZIONE di Giuseppe Arienti.

SONO A DIETA, ERGO SUM

Questo vuole essere un mio pensiero, semplice, diretto, senza sapere se vi è dietro un basamento scientifico, un razionale a sostegno della mia tesi. L’osservazione letterale di centinaia di casi fino ad oggi mi ha portato fin qua. E vorrei condividerla con voi, per creare uno spunto di riflessione comune, un punto di partenza per migliorare entrambi, voi ed io.

Parto facendo una premessa: Il 99,9% delle persone alla parola Dieta associa la parola fame, fame intesa come sensazione perenne di appetito, che genera fatica, rinuncia e quindi alla lunga stanca.

Lo 0,1% delle persone semplicemente non è a dieta; Non che mangi tutto ciò che capita a tiro, ma semplicemente ha capito che la premessa dell’inizio è falsa, quindi in automatico si esclude dalla cerchia delle persone a dieta.

Questo 0,1% è la percentuale dei vincenti, quelli che hanno capito come funziona, cosa funziona e semplicemente lo fanno.

Le persone siano masochiste, amano la sofferenza, lieve ovviamente,ci provano gusto e questo provoca dipendenza alla lunga.

Una Dieta che privi delle prelibatezze culinarie fallisce, una dieta che ti fa mangiare senza essere uno zombie che cammina pone la persona in dubbio, in dubbio sul fatto che possa funzionare. Si perchè in realtà la gente vuole sentire fame, vuole avere appetito, perchè questo le fa sentire vive, partecipi di un progetto, le fa mascherare da guerrieri spartani pronti a gettarsi nella mischia del popolo in sovrappeso che combatte la guerra contro la ciccia.

SONO A DIETA ERGO SUM

Poi la maggior parte soccombe.

Mangio poco mi lamento, mangio troppo mi lamento.

Mangio poco, io non ce la faccio, mangio troppo, io non ce la faccio

Esempio

Prendete una ragazza, convinta che per “dimagrire” essa debba eliminare tutto, che vive a petto di pollo e insalata da mesi, ci lavorate sopra,le fate cambiare visione ( o almeno credevate di averlo fatto), fate tutto ciò che metabolicamente va fatto per riprendere una situazione che magari era deteriorata e diciamo che ora questa ragazza è in una forma fisica molto buona e mangia molto pur restando magra, perchè il suo corpo le chiede questo e lei semplicemente glielo da.

Bene.

Immaginate ora sempre questa ragazza, seduta ad un tavolo con altra gente che sapendo della sua Dieta le fa notare come essa mangi come un camionista siberiano.

Il baratro.

La ragazza tornerà da voi piena di dubbi, si lamenterà della quantità di cibo, del troppo cibo, vi chiederà rassicurazioni, vi ribadirà che il suo obiettivo è quello di perdere peso ( come se il vostro scopo fosse invece creare un popolo di grassoni) ecc ecc..

La gente è masochista, la gente che ha paura è masochista, la gente che non si fida è masochista perchè l’associazione dieta, fame è un associazione primitiva, basilare, facile. Il 99,9% delle persone sono cosi.

Lo 0,1% no perchè sono vincenti.

Ogni vostro feedback è assolutamente gradito.

 

Sovrappeso… colpa delle “ossa grandi” o del frigorifero?

Nel 2016 c’è chi ancora troppo facilmente addossa la colpa della propria condizione fisica alle “ossa grandi”. Ho voluto inserire qui un semplice scritto che dia una visione di insieme alla nostra struttura scheletrica. Dico nostra perchè a parte qualche variazione minima, siamo fatti tutti allo stesso modo.

Lo scheletro umano è una struttura con funzione di sostegno, formata da ossa e tessuto cartilagineo. Al momento della nascita presenta circa 270 ossa, ma da adulti il loro numero si riduce a 206 legate tra loro da 68 articolazioni. Il motivo di ciò risiede nel fatto che durante lo sviluppo alcune ossa si uniscono tra di loro.

In un adulto medio, lo scheletro rappresenta circa il 20% del peso corporeo.

Come abbiamo detto esso svolge una funzione di sostegno, di protezione degli organi interni, di produzione di cellule del sangue e punto di ancoraggio per i muscoli. Inoltre, costituisce una sorta di magazzino per i sali minerali in relazione alle necessità dell’organismo.

Le ossa di un adulto abbiamo detto sono circa 206 ossa infatti il numero delle vertebre può essere maggiorato di uno in alcuni individui e le ossa del piede ugualmente sono molto variabili.

Ad ogni modo lo scheletro è divisibile in due grandi tronconi collegati fra loro da “cinture”:

  • scheletro assile, formato da 80 ossa: la testa, la colonna vertebrale, la gabbia toracica.
  • scheletro appendicolare, formato da 126 ossa: gli arti superiori, gli arti inferiori e le cinture.

Questa breve panoramica era necessaria per sfatare uno dei miti più duri a morire legati alle difficoltà nello scendere di peso, ovvero “l’ossatura grossa”. Il peso osseo di un individuo è nell’ordine del 20% rispetto al proprio peso corporeo come abbiamo detto, più precisamente nelle donne è intorno al 12,5% e nell’uomo intorno al 15% con variazioni del 3% in quegli individui con ossa particolarmente più grandi. Capite bene che il problema della corporatura non esisite davvero come scusante ai vostri kili di troppo!! Con l’avvento della BIA, ovvero la possibilità di scandagliare precisamente il vostro organismo, si può constatare ogni volta che il vostro principale ostacolo ad una condizione fisica ottimale non sia il vostro scheletro ma il vostro frigorifero!

 

CHE COSA SIGNIFICA DIMAGRIRE?

Questo scritto nasce con l’intento di porre chiarezza su uno dei temi più scottanti di questo periodo, ovvero il dimagrimento.

Parto da una definizione, non mia, ma del vocabolario, quindi non occorre aver studiato decenni, non servono 13 lauree, un viaggio interstellare e la medaglia d’oro olimpica per averne conoscenza. Basta un vocabolario

La riporto tal quale: “dimagrire v. intr. [der. di magro, con il pref. di-1] (io dimagrisco, tu dimagrisci, ecc.; aus. essere). – Diventare magro o più magro: continuava a d. sempre più; sei molto dimagrito; è forma oggi più com. che dimagrare. ◆ Part. pass. dimagrito, anche come agg.: ti trovo un po’ dimagrito.”

Dizionario Treccani

Quindi dimagrire significa, diventare più magri!! Non significa pesare di meno!!! Un esempio pratico

Soggetto A peso 80 kg e percentuale di grasso del 16%. Inizia un percorso e arriva a pesare 90 kg con una percentuale di grasso del 10%. Secondo voi è dimagrito o no?

Risposta: SI!!!

Certo che è dimagrito, prima aveva 12,8 kg di grasso addosso, ora solo 9!!

Esempio ancora più pratico. Se vado dal macellaio e gli chiedo un pezzo di magro, mi darà un pezzo piccolo di carne o mi darà un pezzo di carne grosso quanto voglio io ma che non abbia un filo di grasso?? Io direi la seconda senza dubbio!! E allora perchè questa fobia del peso della bilancia? Gente che si pesa 6 volte al giorno, tutti i giorni e annota variazioni al milligrammo. Per cosa? Dovete gareggiare? o per mettere il costume nuovo a fiori al mare?

Smettetela di pensare e ossessionarvi con cose inutili, perdete di vista l’importante, ovvero il percorso nel suo complesso. Non vi godete il cambiamento, non capite cosa c’è dietro, rimanete nella vostra ignoranza, sempre.

 

Se vi interessa solo perdere peso sulla bilancia…esisite un modo semplice e per nulla faticoso…pesatevi sulla luna!

 

”DAI UN PESCE A UN UOMO E LO NUTRIRAI PER UN GIORNO; INSEGNAGLI A PESCARE E LO NUTRIRAI PER TUTTA LA VITA”

 

Il grande dilemma che attanaglia qualsiasi persona alle prese con una DIETA è…dopo aver perso peso e aver seguito una rigidissima dieta, come faccio a mantene il mio stato di forma? E’ si,questo è il problema maggiore: riprendere i kg faticosamente perduti. Quanti di voi dopo mesi dal termine delle loro fatiche si ritrovano quella pancetta o le maniglie dell’amore che avevano cosi adorabilmente visto andar via? Quasi tutti. Perché? Perché accade questo? Si certo la risposta è semplice, perché la maggior parte delle persone, una volta raggiunto l’obiettivo si adagia sugli allori e riprende le vecchie abitudini. E il risultato non potrà che essere il medisimo di qualche mese fa: SOVRAPPESO. Tutto ciò è vero, però analizzando la questione più da vicino e più in profondità, io direi che tutto questo accade perché nessuno ci insegna realmente come mangiare! Nessuno mai che si preoccupi di fare educazione alimentare. Tutti dietro ad un foglio scritto, dove compaiono alimenti, numeri, cose da fare, cosa non fare, ma mai nessuno che ci spieghi perché farlo, perché quella colazione, perché si agli spuntini, perché no agli spuntini, perché si possono fare come no 5 pasti al di, perché si ai carboidrati anche di sera. Un uomo erudito è un uomo che sa scegliere. Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno; insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita. Ecco questa è la frase che più si avvicina al mio modo di pensare e di agire nella professione che svolgo: EDUCARE! E allora, dico si ovviamente ad un programma che guidi la persona in fase iniziale, ma poi bisogna anche dare un valore aggiunto a questa cosa e cioè, bisogna educare e rendere autonomi. Ecco queste poche righe hanno proprio questa finalità: RENDERVI CAPACI AUTONOMAMENTE DI NUTRIRVI!

Vediamo come.

L’immagine inserita è una  piramide che mostra in ordine di importanza quali fattori contano di più nel mantenimento del proprio stato corporeo.

Al primo posto per vedere migliorare o peggiorare la nostra composizione corporea troviamo il bilancio calorico giornaliero. Quindi la quantità di kcal che noi ingeriamo giornalmente. Ovviamente il nostro corpo non risponderà nell’immediato ad un surplus calorico ingrassando ne ad un deficit dimagrendo. E’ una macchina perfetta e come tale ha in serbo tutti i metodi per porre fronte ad eventi come i sopracitati. Ecco che più che l’introito calorico giornaliero è bene considerare un periodo più lungo ( diciamo 7-10 giorni). Ovviamente a parità di introito calorico il secondo fattore che dobbiamo considerare saranno i nutrienti che dobbiamo ingerire. Proteine,grassi e carboidrati. Quindi due diete isocaloriche da 1600 kcal una da sola Nutella e una da solo petto di pollo, nonostante entrambe da 1600 kcal non produrranno gli stessi effetti su un organismo. Poniamo il caso di Luigi che ha bisogno quotidianamente di 2000 kcal.Noi gliene forniamo 1600. Facile ipotizzare che esso dimagrirà a prescindere dalla fonte da cui esse provengono. Ovviamente nel primo caso vi sarà magari una forte perdita di massa muscolare (problemi di salute correlati esclusi) e nel secondo caso magari preservare la massa muscolare sarà piu facile (problemi di salute correlati esclusi) ma con entrambi gli alimenti Luigi è dimagrito. Quindi abbiamo già stabilito che in ordine di importanza occorre conoscere quanto mangiare, le kcal totali, a seconda dell’obiettivo ( costruire tessuto, dimagrimento, definizione) e cosa mangiare ( le quantità relative di proteine grassi e carboidrati). Al terzo posto abbiamo l’assunzione dei micronutrienti ovvero vitamine e Sali minerali  di cui nessuno mai tiene conto ma che sono invece fondamentali per il perfetto funzionamento del nostro corpo perché implicate in miriadi di processi vitali. Al quarto posto c’è il timing dei nutrienti, cioè quando mangiare. Si ha un importanza relativa. Che io faccia un unico pasto serale o 5-6 7 pasti è stato dimostrato avere un importanza davvero relativa. Potremmo aprire una parentesi relativa al timing di assunzione dopo uno sforzo fisico. Ecco magari il mio consiglio è quello di, se possibile, non digiunare troppo a lungo al termine di un attività fisica però anche qui vige la personalizzazione. Ci sono persone che non avvertono proprio il senso di fame e mangiare sarebbe una costrizione e allora io dico, non mangiate, aspettate a fatelo quando vi sale l’appetito, e ci sono persone che invece si trovano benissimo nel ripristinare da subito le energie. In ogni caso il pasto post w.o è il momento migliore per l’assunzione dei carboidrati, che lo ricordo non sono il demone assoluto, ma solo un nutriente come gli altri! Perché? E’ il momento migliore perché abbiamo la possibilità di far si che questi zuccheri vengano stoccati dove noi vogliamo, ovvero all’interno del muscolo, e non nell’adipocita ( grasso) provocandone il relativo aumento in dimensione. Il muscolo e il grasso sono due competitor, ovvero competono per uno stesso nutriente, il glucosio, perché sono gli unici due tessuti con la presenza di speciali recettori chiamati Glut 4 sensibili all’insulina. Dopo un esercizio fisico l’espressione , il numero e la reattività di questi recettori aumenta esponenzialmente nel muscolo che quindi vince questa sua gara contro l’adipe. Altro motivo è dato dal fatto che la primaria necessità del nostro organismo al termine di un’attività è quella di ripristinare i livelli di glicogeno muscolari andati persi per permetterci l’allenamento. Ecco che introdurre carboidrati nel post w.o è una buonissima strategia, ma non deve essere anche in questo caso la regola assoluta. Ultimo posto della piramide spetta all’utilizzo degli integratori che non tratteremo in questa sede.

Alla luce di tutto questo come posso io in maniera del tutto autonoma costruire la mia alimentazione????

Poniamo che io debba assumere 1600 kcal circa e che la mia ripartizione dei nutrienti sia la seguente

  • 105 proteine,
  • 200 carboidrati e
  • 40 gr di grassi.

Bene, servendomi di una delle numerose applicazioni che trovo sul web o una semplice lista di alimenti con analisi bromatologica deciderò quanto di questo  o di quello potrò mangiare per raggiungere questi obiettivi.

Ad esempio a pranzo decido di mangiare come fonte proteica il pollo diciamo 200 gr, bene 200 gr di pollo sono 42 gr di proteine e a cena merluzzo diciamo 300 gr equivalenti a circa 63 gr di proteine. Se faccio un rapido conto mi accorgo che il quantitativo proteico giornaliero nel mio caso è stato già raggiunto perché 42+63 fa proprio 105 che era il mio target prefissato. Stessa cosa farò per i carboidrati, deciderò quali carboidrati voglio mangiare a colazione, pranzo cena e nei vari spuntini, ne tengo traccia su un foglio o sulle varie applicazioni che ho a disposizione e a fine giornata vedrò se ho raggiunto i miei target. Cosi facendo potrò tranquillamente decidere di non privarmi di nulla. Voglio togliermi uno sfizio, il gelato, bene so (sono numeri a caso) che ha 35 gr di zuccheri ( carboidrati) 9 gr di grassi e 5 di proteine. Li conteggio nel totale e lo faccio rientrare all’interno di quel mio grosso target iniziale. Che cosa succede se un giorno sforo o non raggiungo il mio obiettivo? Un bel nulla! Abbiamo detto che è il lungo periodo a fare la differenza! Quindi se ieri anziché i miei 200 gr di carboidrati ne ho mangiati 250 perché sono stato a mangiare una pizza, oggi potrei decidere di assumerne magari 150 gr oppure decidere di assumerne 175 oggi e 175 anche domani in maniera più graduale e cosi a fine settimana sarò rientrato all’interno del mio conteggio. RAGAZZI SOLO COSI SI IMPARA A MANGIARE SENZA INUTILI PRIVAZIONI! Ovviamente questo non deve essere da imput per abbuffate a base di junk food però capite che è un ottimo modo per far si che la vostra alimentazione non sia assolutamente priva di nulla ma anzi ricca di ogni cosa che vi piace nella giusta misura.

Vi basterà tenere traccia di ciò che mangiate. Il grosso problema del sovrappeso, oggi è che la gente non ha idea delle quantità, degli introiti energetici, non ha idea del proprio consumo calorico.

La diretta conseguenza è che stiamo diventando un popolo di obesi!

Se hai fiato per le scuse, hai fiato per correre……allora corri!

Questo di oggi non vuole essere un articolo scientifico,divulgativo, d’informazione o per promuovere o spiegare un metodo di lavoro, ma una pura e semplice riflessione.

Ogni giorno ricevo nel mio studio persone che hanno problemi nel raggiungere la forma fisica che vorrebbero, si trovano di fronte a problemi più o meno grandi e nn sanno da dove partire. Alcuni ci provano da soli, sbagliano, i risultati non arrivano, si demoralizzano e abbandonano tutto.  E il ciclo si ripete ogni giorno.

Ma è davvero difficile essere in “forma”, ovvero avere un corpo con basse percentuali di grasso e buone masse muscolari?

No…a patto che si sia disposti a cambiare!

IL CAMBIAMENTO E’ LA CHIAVE DI VOLTA.

Si esatto, cambiare si può e si deve. Se continuate a fare le cose che avete sempre fatto otterete i risultati che avete sempre ottenuto. Questo è lapalissiano, ma il cambiamento deve essere nel modo di essere, scusate il gioco di parole. Deve cambiare lo stile di vita, il modo di concepire la salute, il modo di concepire l’esercizio fisico, il modo di guardare e desiderare il cibo. Molto spesso, chi decide di intraprendere un percorso di trasformazione è disposto a farlo solo in parte, ovvero solo per ciò che riguarda l’allenamento. Perchè? Perchè 3 ore la settimana di sforzi è un prezzo che è disposto a pagare per arrivare al suo obiettivo. Ma basta questo? Certo che no signori. Sentiamo spesso dire che i risultati si ottengono a tavola, che l’alimentazione conta per il 70% ecc ecc…ma è davvero cosi? Certo! Guardatevi intorno, Quante persone vedete che si recano in palestra ogni giorno eppure hanno 5,10,20 kg in eccesso rispetto al loro normopeso? Tante, troppe. Questo perchè hanno si deciso di muoversi, ma non hanno cambiato filosofia di vita, il cibo rimane un’ancora di salvezza, una valvola di sfogo e lo stile di vita rimane lo stesso. E con esso anche il fisico. L’alimentazione corretta a differenza dell’allenamento non potete farla 3 ore alla settimana, bensì 24 ore al giorno 7 giorni su 7, 30 giorni su 30, 365 giorni su 365. Ecco cosi potrete sperare di cambiare! Costa fatica? Si…si fino a che non diventa il vostro modo naturale di vivere! Nessuno vi sta dicendo che da adesso in poi dovrete privarvi di sfizi, del buon cibo e che solo togliendo tutto si ottengono risultati! Assolutamente, anzi io sono per un approccio totalmente sostenibile e flessibile dell’alimentazione, a patto che si sappia dare a questi due termini il giusto valore. Ma prendetevi, questi ritagli di cibo poco salutare in dei momenti della settimana, per delle uscite con gli amici, famiglia, fateli diventare dei premi,delle ricompense, non il vostro pane quotidiano. Nel giorno in cui questo diventerà la vostra routine, nel giorno in cui saprete rinunciare senza rimorso ne fatica, nel momento in cui saprete guardare al cibo anche come nutrimento e non solo come piacere indotto, allora avrete capito come si cambia….anzi forse sarete già cambiati….e il vostro corpo…non tarderà a farlo.

 

P.S. Mi scuso con tutti coloro a cui queste parole sembrino delle ovvietà.

Marco

L’ALLENAMENTO PERFETTO

Si lo so il titolo è accattivante, ma è una cagata…sappiatelo. Molte persone leggendolo avranno pensato “oh finalmente!!”, altre invece avranno già chiuso l’articolo. In effetti l’intento di queste righe non è voler aggiungere qualcosa di nuovo per gli addetti ai lavori, ma dare uno spunto su cui riflettere e lavorare a tutti coloro che da poco si avvicinano al mondo dei sovraccarichi.

Lavorare alzando un peso in qualsiasi delle direzioni spaziali, è estremamente faticoso ma probabilmente è l’unico modo che avete per poter modellare il vostro corpo a vostro piacimento…o quasi.

 

Parto da una verità…

Le persone non sanno allenarsi.

Troppe seghe mentali, troppi calcoli, troppi fogli di carta, troppe penne, troppe serie, troppe ripetizioni, troppo carico, troppo tutto!

Ma il muscolo che state allenando lo percepite? Riuscite veramente ad ascoltare il vostro pettorale che esplode , che implora, il vostro quadricipite che crolla sotto i colpi dell’ennesima ripetizione? Tutto questo riuscite a sentirlo? No perché altrimenti tutto ciò che avete fatto fino ad ora risulta vano e privo di senso! Se non vi ascoltate, se non soffrite con ognuna delle vostre fibre muscolari, non potrete mai dire di esservi allenati! Spostare un peso da un punto a ad un punto b non è un allenamento, nel senso sportivo del termine.

Nella mia esperienza in sala pesi ( breve) noto quotidianamente persone che passeggiano tra una macchina isotonica e l’altra tenendo in  mano fogli come fossero vangeli. Si siedono e iniziano inesorabili la conta fino ad arrivare all’ultimo colpo. Del muscolo allenato nessuna traccia. Potreste ripetere quella routine 12 anni di fila ogni giorno e il vostro corpo non otterrà nessun beneficio. Se non inserite la spina nel vostro interruttore, il cervello, il vostro corpo si muoverà certamente ma rimarrà spento.

Cosa dobbiamo portare a casa da questa riflessione? In realtà nulla… la sto scrivendo e sono le 23..che cosa vuoi portarti a casa alle 23..nulla… ma la prossima volta che entri in palestra..prima di spogliarti chiediti

Io sono in grado di allenarmi?…

 

Marco